splendida lampada di design all'hotel dimora palanca ragazza si rilassa leggendo un libro al dimora palanca curato angolo bar del dimora palanca
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Feel the Art.

L’incantevole
atmosfera

Dimora Palanca si sviluppa su un perimetro che abbraccia complessivamente un’area di circa 1600 metri quadrati.

Sono molti gli spazi all’interno dell’albergo dove godersi il tempo, dalla biblioteca al luminoso salone, dal sofisticato bar alla sala delle carte e degli scacchi, al soleggiato patio. Avrete la percezione di entrare in una dimora privata, dove potrete sentirvi non soltanto ospiti ma parte di un luogo di condivisione che ruota attorno all’arte ed al senso del bello.

“Stare bene” è la filosofia di un soggiorno a Dimora Palanca: si avverte, si respira e si vive.

La Villa

L’identità dell’Hotel è strettamente legata alle vicende dell’edificio, fatto costruire dalla famiglia Palanca negli anni di Firenze Capitale (1865-1871).

Quando nel 1864 fu chiaro l’intento di trasferire la capitale del regno da Torino a Firenze, l’architetto Giuseppe Poggi fu incaricato di predisporre un progetto di ampliamento della città per consentire l’insediamento di nuove casate nobiliari. Il centro non consentiva l’edificazione di nuove costruzioni e si rese necessaria l’acquisizione di una parte di territorio rurale fuori le mura. Le mura medievali vennero quindi sostituite da un nuovo complesso residenziale che ospitò le più importanti famiglie toscane dell’epoca e tutti i funzionari ministeriali in procinto di trasferirsi in città: la famiglia Palanca è una di queste.

Secondo la moda del tempo, le nuove famiglie nobili che abitavano lungo le mura erano solite organizzare eventi culturali nei loro salotti, dove amavano ricevere pittori, musicisti e poeti che allietavano le loro serate in cambio di ospitalità, all’insegna di un vero e proprio mecenatismo ottocentesco. Un altro passaggio degno di nota è l’uso che negli anni ’60 venne fatto delle antiche cucine, in cui oggi trova posto il ristorante di Dimora Palanca: in questo periodo la villa cominciò la sua prima attività ricettiva e in quei locali era ospitato un atelier di moda, dove venivano create preziose creazioni artigianali che resero felice la borghesia di Firenze di quegli anni. Un’ultima curiosità: dopo i Palanca, la villa fu abitata brevemente dai Bàrbera, nobili piemontesi, passando poi nelle mani dell’architetto Raffaello Brizzi, personaggio di spicco nel panorama culturale fiorentino, fondatore della Facoltà di architettura e considerato uno tra i primi architetti “specializzati” nella costruzione e ristrutturazione di strutture ricettive, dato che dà ulteriore continuità al filo rosso da cui è attraversata la storia di Dimora Palanca.

Il restauro realizzato nell’ultimo periodo ha interessato anche l’esterno dell’edificio, riconsegnando alle decorazioni lo splendore dei loro tratti di ispirazione neoclassica: frontoni, lesene e bugnato hanno ritrovato l’importanza originaria.

Nella Villa potrete trovare 14 delle 18 camere, mentre 4 camere ospitate dalla Serra e le aree comuni, per accompagnarvi nel vostro soggiorno: salottino delle carte e degli scacchi, sala delle colazioni, lounge bar, salotto delle arti e ristorante Mimesi. L’armonia dei contrasti tra il passato degli affreschi e il moderno del design plasma un’atmosfera piena di calore e luminosa. Le 40 opere dell’artista toscano Paolo Dovichi vi accompagnano infine in un percorso artistico unico, avvolgente e senza tempo.

Il salotto
delle arti

Il salotto delle arti è contemporaneo, grazie all’alternanza tra i candidi stucchi, le opere di Dovichi e gli elementi di design iconici. Questo stile inconfondibile unisce il relax con la necessità di interfacciarsi con cose diverse, legate al lavoro e alla sfera personale.

Il salotto delle carte e degli scacchi

Un altro spazio totalmente ludico e domestico è il salotto delle carte e degli scacchi di ottocentesca ispirazione e chiamato così quasi per gioco, a ricordare che si può perdere un po’ di tempo anche in una città come Firenze.

La sala delle colazioni

Un invito a un piacere delicato, rassicurante e quasi tenero, così potrebbe essere descritto l’effetto della sala delle colazioni a cui è stato volutamente dedicato uno spazio nobile, ampio e magnificato dalla vista sul giardino. Nei mesi meno freddi, la colazione può essere servita anche in giardino, in cui trovano posto alcuni tavolini.

Lounge bar

Intimo e raccolto, con elementi pensati per il relax come i soffici schienali e piani di appoggio delle sedute a panca, dove degustare vini, spiriti e miscele selezionati e abbinati con cura dal bartender. Ricercata la scelta dei caffè, dei tè, delle tisane e degli infusi, da assaporare anche in giardino, perimetro ideale per godersi l’atmosfera della dimora.

Il giardino segreto

Il giardino privato è uno splendido esempio di design contemporaneo, dove ogni elemento è stato studiato per fornirvi un ambiente esclusivo. Avvolti dal profumo di gelsomino, avrete l’opportunità di godervi un drink, un pranzo leggero o semplicemente rilassarvi.

Il nostro giardino segreto vi aspetta: un’oasi di tranquillità nel cuore di Firenze.

Il benessere

Il wellness a Dimora Palanca si vive in modo leggero e privato, nell’intimità della propria camera, grazie a dotazioni d’eccezione differenziate per tipologia abitativa.

In alcune Suite è presente una vasca incorniciata da marmo toscano. Votata ad un benessere totale, inoltre, la vasca è pensata per favorire una piccola esperienza termale. La sua particolare struttura fa sì che l’acqua rimanga calda per favorire un relax pieno e duraturo.

La Serra

Separata dalla villa, la Serra è una parte importante della proprietà: ospita 4 camere di differente tipologia, modulabili in alcuni casi tra loro per creare unità comunicanti. Le sembianze della facciata, con le grandi vetrate a volta, ricordano una dimora di campagna, creando un piacevole e lieve contrasto con i tratti urbani della villa. Vi sembrerà di trovarvi in un luogo che ha il potere di essere tutto: porta sulla città, spazio dove antico e moderno si fondono, casa o luogo dove rifugiarsi dalla quotidianità.

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